IL SIMENON EPISTOLARE


E' un dato di fatto che Simenon scrivesse molto: sappiamo degli innumerevoli romanzi, racconti, opere biografiche, articoli, prefazioni e quant'altro che ci ha lasciato. 

Ma, al di fuori della sua professione, intratteneva anche numerosi rapporti epistolari: sono arrivate fino a noi infatti molte sue lettere che è interessante analizzare. Purtroppo molte non sono state conservate ma alcune sono state pubblicate (la maggior parte non in Italia) e possono oggi essere apprezzate e studiate.

 La prima corrispondenza di cui abbiamo traccia, è quella tenuta dal giovanissimo Georges con la sua prima moglie, Regine Renchon (comunemente chiamata Tigy); ma molte altre faranno seguito a questa negli anni della maturità ed alcune dureranno per decenni, fino a quando le condizioni di salute dello scrittore gli permisero di mettere su carta i suoi pensieri o comunque di dettarli alla sua segretaria Joyce Aitken. 

 Probabilmente la più importante (non solo perchè quella più corposa giunta sino a noi) è quella che venne intrattenuta con Gilbert Sigaux, colui che si occupò tra l'altro della monumentale pubblicazione di tutte le opere simenoniane; quello che dapprima fu un rapporto professionale si trasformò col passare degli anni in una grande amicizia. Questa corrispondenza durò dal 1954 al 1982 (quando Sigaux scomparve). 

Singolare e importante anche lo scambio di lettere, che ebbe luogo tra il 1951 e il 1988, con il poeta gesuita di origini milanesi Jean Mambrino. Notevole anche l'epistolario con il premio Nobel per la letteratura del 1947 Andrè Gide (1938-1950) le date degli scritti pubblicati in Italia dall'editore Archinto con il titolo “Caro Maestro, Caro Simenon” nel 1989).

 Da ricordare anche gli scambi epistolari con Frederic Dard (con il quale curò l'adattamento teatrale di “La neige était sale”), e quelli con André Jeannot, con Maurice Piron, il quale curò la creazione dei “Fonds Simenon” a Liegi, e con Max Jacob, Emile Henriot, Francois Mauriac, Claude Farrère, Henry Miller, Jean Cocteau, Sacha Guitry e Pierre MacOrlan. 

 Insomma possiamo dire che Simenon, oltre che a saper curare le pubbliche relazioni in ambito professionale, intratteneva numerosi rapporti a livello personale anche con personaggi di peso del mondo della cultura e dello spettacolo: ne è un esempio la corrispondenza col suo grande amico Federico Fellini raccolta nel carteggio “Carissimo Simenon, Mon Cher Fellini" apparso presso Adelphi nel 1998.

 Andrea Franco

Commenti

Post popolari in questo blog