CONSIDERAZIONI SPARSE
SUL DOTTOR BERGELON
Recentemente Adelphi ha pubblicato il libro “Bergelon”, (scritto a Nieul-sur-mer nel 1939 e pubblicato due anni più tardi) che in Italia era apparso solo nel 1964 nella collana Medusa di Mondadori , libro piuttosto ricercato dai collezionsti. Ho appena finito di rileggerlo, in francese, a sedici anni di distanza da quando ne efettuai la prima lettura.
Senza avere velleità i di recensione, anche per non rovinare il piacere della lettura a chi ancora non avesse potuto effettuarla, mi limito a qualche riscontro di episodi o aneddoti che si ritrovano altrove nei romanzi dell’autore belga, che mi sono balzati alla mente di primo acchito:
-il rapporto che si instaura tra Bergelon e Cosson ricorda,a mio avviso, quello tra il cappellaio Labbè e il sarto Kachoudas;
-per certi aspetti il viaggio del medico protagonista ricalca quello del signor Monde ed in misura minore quello di Kees Popinga(l uomo che guardava passare i treni alias luci nella notte);
-si ritrova Dieppe e il suo faro (come non ricordare l uomo di londra?), viene anche menzionata Batumi(le finestre di fronte);
-in questo romanzo,come in altri, non manca la figura del venditore ambulante di gelati con il Vesuvio illustrato sul carretto come nei ricordi di infanzia, spesso citata, dell’autore nella natia Liegi.
-alcune scene balneari,,ricordano per certi aspetti, i romanzi maigret e l uomo solo e il clan dei mahé
-l’ambiente medicale dei primi capitoli sarà , parecchi anni più tardi, ricreato, con un medico che ricorderà Mandalin nel romanzo l’ours en peluche(l orsacchiotto)
-si ritrovano porti del nord che spesso ricorrono in racconti( tipo boulogne-sur-mer già vista in gli sposi del primo dicembre della serie del dottorino)
Come si può notare Simenon spesso amava ricordare situazioni,fatti,città e situazione da un romanzo all’altro e alcune caratteristiche dell’opera,od anche singole “images d’Epinal” ricorrono per tutta l ‘opera letteraria dello scrittore.
Andrea Franco
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